L’annuncio del Salone, il compleanno bellissimo e la Giornata Mondiale della Terra: Ermal incanta e noi sognia mo

Noi siamo qui. Siamo fermi qui. Sono stati tanti, tantissimi gli istanti emozionanti in questo mese. Tante le occasioni per sentirci il cuore colmato sempre d’amore e gli occhi egualmente pieni di commozione. Sono tanti gli annunci, le attese, il compleanno di Ermal, vissuto insieme, vissuto in comunicazione, vissuto in simbiosi, vissuto con tutto l’amore di cui lui ci ha ringraziato e con tutta l’onda d’amore da cui è stato travolto e da cui ci sentiamo trascinati anche noi. Tanto, tutto. Ancora una volta, per scrivere cosa significa essere lupi di Ermal. Significa essere un tutt’uno con l’amore, un tutt’uno con la meraviglia, un tutt’uno con l’emozione, un tutt’uno con l’attesa, un tutt’uno, un’anima grande fatta di tante anime, di tanti grazie, di tutti i nostri modi per fare gli auguri a Ermal sotto l’unica bandiera dell’amore, dell’affetto, della gratitudine, e l’hashtag #buoncompleannoErmal non è solo una parola, o una serie di parole, in tendenza, ma è il nostro amore, è aspettare la mezzanotte per fargli gli auguri, è farglieli ovunque, è ripetergli ancora e sempre buon compleanno e buona vita, per ringraziarlo di tutto ciò che ha fatto per ognuno di noi e di quanto ha reso la nostra vita un’eterna primavera, senza inverno, senza autunno, senza foglie che cadono, senza gelo che ci congela il cuore. È sempre caldo, è sempre fiori, è sempre luce, con lui. Anche se dovessimo trovarci al buio, la sua musica ci accompagna, ci accarezza, ci solleva, ci aiuta a camminare, ci fa essere più leggeri, ci fa sentire più vivi, più liberi, gli occhi aperti, le braccia spalancate, le ali spiegate e il cuore pronto a lanciarsi nel cielo terso e immenso della vita, con lui accanto e con la sua musica che è sottofondo ed è colonna sonora delle nostre esistenze. E il 20 aprile, per i lupi, è sempre un giorno in cui ci si ferma, si ringrazia, si festeggia, anche se non siamo fisicamente vicini, ma siamo, tutti insieme, spiritualmente, nello stesso abbraccio, negli stessi grazie e nella stessa contemplazione senza fine della sua felicità. E quanto è bello leggere i suoi grazie, e quanto è emozionante vedere le foto della sua festa, e quanto è bello ascoltare un’ora della sua musica su Vh1 che sceglie le sue canzoni più belle, in un’ora tutta dedicata a lui e a noi. E quanto, quanto, quanto è incredibile leggere le parole più belle, quelle più meravigliose, le più stupende che possiamo dire, sentire, scrivere, leggere: vi voglio bene, scrive. E noi vogliamo bene a te, scriviamo. È un flusso ininterrotto di amore, di dolcezza, di tenerezza, di reciproca gratitudine e di reciproca e totale vicinanza. Ci sentiamo vivi, liberi, totali, completi. Ci vogliamo bene. E ogni angolo del mondo è riempito dal nostro bene e da quanto lui è orgoglioso di noi, e noi siamo sempre orgogliosi di lui, per ogni traguardo, per ogni conquista, per ogni annuncio e per ogni attesa. E sono tanti gli istanti in cui, in questo mese, vorremmo fermare il tempo, piccoli, meravigliosi e immensi istanti in cui ci sentiamo un tutt’uno con la felicità. Il compleanno di Ermal è uno di quei giorni in cui c’è sempre il sole, anche se fuori piovesse,e in cui non potremmo mai sentire freddo né nell’anima, né nel corpo:l’amore riscalda le vite e le nostre sono colme d’amore e splendenti come giornate primaverili ed estive, in cui la natura respira lentamente e noi respiriamo più profondamente. E quanto è incredibile constatare ancora cosa possiamo fare insieme: quest’anno il regalo dei lupi è una donazione a favore di Casa Rozalba, una casa famiglia in Albania, a cui Ermal tiene molto, li ha aiutati come ha potuto, ha regalato loro degli strumenti musicali, ha donato loro la sua presenza, ha organizzato diverse raccolte fondi, ci ha invitato ad aiutare questi bambini in difficoltà, che vengono da situazioni molto difficili, anche al raduno ce lo disse e ci commosse profondamente, toccando le corde più dolci, più tenere, più profonde di ognuno di noi. E noi lupi abbiamo risposto al suo appello, regalandogli una donazione per questa Casa. E il suo orgoglio,la sua gratitudine, il suo affetto ci colmano e ci fanno ancora più bene. Il bene fa bene e genera il bene ed ècosì che noi ci sentiamo, ci sentiamo bene, ci sentiamo migliori, ci sentiamo di poter uscire dal nostro angolo, essere altruisti e trovarci a dire: grazie a te, perché ci fai sempre scegliere la parte migliore, anche qualora non fosse la più facile. E quanto è emozionante, Dio mio, fino alle lacrime e fino a piangere tutte le lacrime di dolcezza possibili,come gocce trasparenti sotto il sole, quando la stessa Casa Rozalba condivide uno splendido video in cui i bambini suonano gli strumenti che ha regalato loro Ermal e gli cantano in albanese tanti auguri. È stato il momento più incredibile, più toccante, più splendido di una giornata indimenticabile. Un momento di tenerezza, un momento di luce, un momento in cui abbiamo avuto l’impressione di bere alla sorgente più bella e più importante:quella della vita, quella della luce, quella della speranza. E, ancora, quanto è bello ascoltare Ermal parlare il 25 aprile, quando promuove e fa parte di una campagna contro il linguaggio dell’odio, sottolineando, come solo lui sa fare, l’importanza e il peso delle parole e quanto sia pericoloso l’odio, che troppo spesso dilaga ovunque e si esprime nelle parole. E riesce a farci sorridere nelle risposte di grande classe ai commenti più crudeli che ha ricevuto sul Web. Lo fa con il sorriso, con eleganza nel programma delle Iene. E noi, intanto che guardiamo la sua classe, pur sorridendo a volte per le sue risposte, ci sentiamo feriti da quei commenti, che sono come pugnali che si conficcano nel cuore ed è difficile tirarli via, è difficile superarli, è difficile pensare che ci sia gente che possa rivolgersi agli altri in certi modi e soprattutto in certi modi a Ermal, che merita solo il meglio e la bellezza del mondo. E l’unica cosa che ci rasserena e che scioglie i nostri cuori stretti in una morsa è la sua eleganza, la sua forza e la sua capacità di sorridere sempre e di renderci sempre orgogliosi di lui, perché noi, da lui, abbiamo sempre moltissimo da imparare. E che emozione, un altro istante in cui ci sentiamo sospesi, in cui vorremmo fermare il tempo, è l’annuncio del Salone del Libro di Torino: Ermal sarà presente con “Domani e per sempre”e farà una presentazione a ingresso libero, ma è consigliata la prenotazione, giovedì 18 maggio 2023 alle 15.30 alla Sala Oro e la cosa incredibile e ancora più incredibile è che aprirà la rassegna dedicata all’Albania, Paese ospite al Salone di ques’tanno, e lo farà, ed è per noi una certezza, ma è bellissimo leggerlo in questi termini sui Social del Salone: “da italiano e da albanese”. E ci viene in mente cosa ha detto Ermal tante volte e quanto gli schemi del mondo non riescano mai a spiegare e non contemplino mai la vera realtà dei fatti: ha sempre detto di non sentirsi metà albanese e metà italiano, ma interamente italiano e interamente albanese, ed è così che ci sarà, con la sua anima immensa,con la sua anima bellissima, con la sua anima che contiene, ama, sente sue due nazioni, che sono avvicinate dalla sua musica, unite nel mare e una al fianco dell’altra nell’orgoglio. E poi… Il momento, Quel momento… Uno che si collega alle nostre attese, alle nostre emozioni, ai nostri cuori, come fili dorati che ci connettono, non importa quanto fisicamente distanti siamo, dove ci troviamo, quanto ci arrabbiamo con le connessioni, se siamo dal vivo, se siamo in collegamento, se siamo in piedi, seduti, siamo tutti comunque lì. E siamo ancora fermi lì. I momenti sono tanti in cui avremmo voluto fermare il tempo e uno di questi è il più dolce, il più incredibile, il piùmeraviglioso. “Vi ripagherò”, dice Ermal, “nellunico modo che conosco: la musica”. La musica attesa, la musica che si sente nell’aria, la musica che ci fa sorridere perché suona con il fratello Rinald, la musica che ci fa vibrare tutte le corde dell’anima(e chissà poi cosa sta ascoltando) e la musica della sua voce, delle sue canzoni, delle sue parole. Dal vivo. E noi siamo fermi lì. Il tempo si è fermato tante volte e noi ci siamo fermati con lui, e più di tutto, ci siamo fermati lì. 22 aprile. 21.30 circa. Qualcuno dal vivo, qualcun altro in diretta su RaiPlay, qualcuno in differita sui canali Social. Siamo qui. Siamo tutti qui. Sospesi, fermi, incantati. Perché lui canta. Lui parla. Lui incanta. E a noi pare di vivere in un sogno. Tante volte in questo mese ci pare di vivere in un sogno, ma più di tutti in quegli istanti, in quei minuti, in cui ci si è fermato il mondo, per prendere a girare in modo diverso, in cui il cuore ha preso a battere in un modo nuovo, eppure riconoscibile. La riconosciamo, la sentiamo, l’avvertiamo. Sopra la pelle. Sotto la pelle. Sull’anima. Dentro al sangue. Lungo le vene. Sul cuore. La sua voce. La sua musica. “Amara terra mia”. La più bella delle cover, la più incredibile delle cover, che ci fa rabbrividire ancora e ancora e ancora la pelle, l’anima, l’universo. Le stelle sono sospese, non sono più nelle loro orbite,per noi ci stanno intorno,ci galleggiano intorno, si rincorrono nella nostra anima e, nel buio, si accende ancora qualche altra luce. Ermal canta. Il suo falsetto. Le lacrime agli occhi, l’enormità della bellezza tutta addosso,come una cascata di luce, come una sorgente d’acqua pura, come scintille di incantevole e insostituibile felicità che ci avvolgono, che ci stringono, che ci livrano. Siamo, liberi, nell’aria trasparente. Siamo aria trasparente. Ermal parla. Parla di quanto può essere amara la terra, quando si è in difficoltà, e di quanto noi dobbiamo renderla il meno amara possibile facendo la nostra parte e costruendo il futuro, prendendoci cura almeno del piccolo spazio di terra su cui posiamo i piedi in quel momento. Ed è stupendo che la Giornata Mondiale della Terra sia una giornata di commenti, di interventi importanti, di musica dal vivo, per celebrare la sola terra che abbiamo e per riuscire, un po’, a sensibilizzare tutti e a sentirsi tutti più egualmente responsabili del nostro futuro. E com’è bello che parla ancora di “Domani e per sempre” e di come con questo libro ha voluto ripagare il debito che sente di avere con la sua terra d’origine, l’Albania, e le sue parole sono sempre colme d’amore e di luce. E com’è bello sorridere ancora quando ricorda che una delle prime cose che lo ha stupito in Italia è stato vedere due persone baciarsi. E come racconta le cose, e come prende la chitarra, o si siede al pianoforte,e ci incanta ancora. “Un milione di cose da dirti”. Piano. E voce. E le sue parole che ci scorrono attraverso, che conosciamo, riconosciamo, cantiamo. Sussurriamo, sentiamo. Perché anche tu “ci allunghi la vita inconsapevolmente”, caro Ermal, e la tua voce cura l’anima, guarisce ogni dolore e ripara ogni crepa. Grazie, Ermal, di esistere. “A parte te”. La canzone che per noi è ancora quella che chiude i concerti. E ha sempre quella sottile vena di malinconia,per le sue parole, per ciò che è, per ciò che abbiamo l’impressione che possa essere. Una canzone, ha detto, che non si stancherà mai di cantare e noi… Noi mai di ascoltare e di cantare con lui. “Che dite ne facciamo un’altra?”, e tutti, e i nostri stessi cuori: “sì!”. “Cantiamola insieme, se la sapete”. Ed è, con tutta la sua dolcezza, con tutta la sua tenerezza, con le voci che si fondono in un coro armonico, “Piccola anima”. La sua voce lambisce i nostri lidi. La sua voce si porta via tutti i sassi accumulati sulle spiagge dei nostri dolori. Ci innalza, ci completa, ci contiene. E scioglie, a un a uno, tutti i nodi che potremmo avere sul cuore. Ed è un dolore piacevole, allo stomaco, sentirlo cantare. Un dolore benefico, un dolore incredibile, meraviglioso, che esprime la felicità inesprimibile e che contiene l’incanto incontenibile. “Piccola anima”, per cantarla ancora insieme, sussurrarla come un mantra, come un modo per spiegare le ali, per ritrovare il coraggio, per risorgere nella speranza e per avere l’impressione che si possa nascere e rinascere, dalle proprie ceneri,con quel dolore che fa bene e con questo bene che ci riporta nel luogo più bello e ci fa sentire pieni di sollievo il fatto di sentirlo cantare, perché sta meglio, perché è tornato in studio e perché noi, per ascoltarlo fosse un solo istante, siamo disposti ad aspettarlo per sempre e a dargli tutto e più il tempo che gli serve, per poter sentire, sussurrare e cantare con tutta l’anima, dal vivo, le luci del palco e della notte, insieme, in piedi, seduti, con tutte le voci e con tutto il cuore, nel passato di stupendi ricordi, nel presente di splendide certezze e nel futuro di luminose speranze: “Piccola anima, tu non sei per niente piccola”.

© Arianna Frappini,

Fan di Ermal Meta

Riproduzione riservata

Fonti:

Social dell’Artista

Varie interviste di Ermal Meta

Social dei fan

Ora su VH1 dedicata a Ermal Meta il 20 aprile 2023

Le iene spezzone su MediasetPlay

Social del Salone del Libro di Torino

“Domani e per sempre”, Ermal Meta, La nave di Teseo, Milano, 19 maggio 2022, ISBN: 9788834609859

Giornata Mondiale della Terra, EarthDay, trasmessa su RaiPlay il 22 aprile 2023

“Amara terra mia” di Domenico Modugno cantata da Ermal Meta

“Un milione di cose da dirti”, “A parte te” e “Piccola anima” (feat Elisa) di Ermal Meta

Foto dai Social

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