“Buona fortuna”: l’inizio di un nuovo incredibile viaggio insieme

Finalmente. Credo che la nostra felicità, la sua, la nostra, di ognuno di noi separatamente e di ognuno di noi insieme, si possa contenere in tutta questa parola. Si possa riversare nell’intensità della nostra voce, nella nostra anima, nel nostro corpo che hanno preso a vibrare in modo diverso e con i respiri che hanno ripreso a entrare nei polmoni in una maniera sempre splendidamente e meravigliosamente speciale e riconoscibile. Perché la verità è questa. Perché la realtà è questa. E perché nessun sogno può essere più bello della realtà di averlo nella nostra vita, di aver saputo aspettare, di aver saputo capire, di essere noi, i lupi, semplicemente i lupi di Ermal, pronti a correre, pronti a fermarci, pronti ad aspettare, pronti a capire, pronti a sospirare, pronti a sentirci fremere, pronti ad attendere ogni foto, ogni parola come l’acqua e scoprire che, in questa unica parola, sta tutto ciò che non riusciamo a esprimere, sta tutto ciò che non riusciamo a contenere, sta tutto ciò per cui non riusciamo a trovare altre parole per dirlo, sta tutto ciò che viviamo, tremiamo, sussultiamo, sospiriamo, respiriamo. Sta la nostra attesa. E sta la sua attesa. Sta la nostra impazienza. E sta la sua impazienza. Sta la pazienza di aver atteso il momento giusto. E sta la sua pazienza. Stiamo noi. Sta lui. Stiamo noi, dove noi siamo noi, lui, per sempre. E allora… Allora, qui, adesso, quando non importa se il tempo è incerto, se non sa se abbandonarsi agli empiti nostalgici dell’inverno o scatenarsi nell’esplosione della primavera, noi sappiamo che tempo fa dentro la nostra anima, non sentiamo il vento, non sentiamo il freddo, non sentiamo la pioggia, vediamo solo il sole, sentiamo solo la notte buia per contemplare meglio al buio le stelle (citazione libera da Ermal) e sappiamo che nessun giorno è trascorso invano e che qualsiasi giorno strano, persino brutto, uggioso e fastidioso può avere il senso più bello, il senso di un’attesa durata non importa quanto, il tempo necessario, senza sentimenti ingiusti, ma con la voglia di dirtelo, di dircelo,di urlarlo che ci sei mancato, Ermal, e finalmente siamo qui. Sì, finalmente. Finalmente, finalmente,finalmente. Non perché non abbiamo saputo aspettare, ma perché abbiamo saputo farlo ed è bellissimo anche dire che l’attesa è finita, che l’attesa dura poco, che l’attesa ha una data e ormai è poco più di un mese e ogni giorno, ogni alba, ogni tramonto e ogni passo ci avvicinano di una vibrazione in più alla felicità, alla curiosità, alla meraviglia, che non sono rimandate o posticipate, sono solo talmente grandi che partono da qui, arriveranno fin lì e si espanderanno altrove, lontano, per restarci più vicino. Ieri. La giornata di ieri è stata strana e assurda per ognuno di noi, ognuno a proprio modo, con le proprie preoccupazioni e le proprie vite, ma con una certezza, che è il 27 marzo e che, qualsiasi cosa accada o qualsiasi cosa possa andare storta, Ermal annuncerà qualcosa. È nell’aria, trema, vibra, da lunedì sera,il telefono in mano e la consapevolezza di dover aspettare due giorni soli. Ermal twitta all’improvviso, così, senza preavviso, facendoci tremare il cuore, lunedì sera: 27 marzo. Nessuna foto, nessun video, nessun’altra parola. Solo una data. E noi mercoledì, 27 marzo, apriamo gli occhi e sappiamo che lo è, che è il 27 marzo e che qualsiasi cosa accadrà sarà incredibile, sarà meravigliosa e sarà qualcosa per cui dire,urlare, sentire, vibrare, mormorare finalmente. Finalmente, finalmente,finalmente. Finalmente con amore, finalmente con la giustizia dell’attesa, finalmente con le cose che accadono sempre al momento giusto. E questo giorno tanto strano era quello giusto,per illuminare la notte e sciogliere l’inverno: il 27 marzo, poco dopo le 14, Ermal lo fa, ovunque, Twitter (anche se adesso si chiama X), Instagram, Facebook, ma lo scrive di più sui nostri cuori e sulle nostre anime, anche per lui è un finalmente che non riesce più a trattenere, che non vuole più mantenere e tutta la sua felicità si sente, nelle parole scritte che vibrano in modo meravigliosamente incredibile e nella sua voce,nella voce che ride, che firma,che ci fa divertire e che dice “non vedo l’ora” come solo lui lo sa dire, con l’entusiasmo che pervade ogni venatura della sua voce incredibile. E la sua felicità è la nostra. E anche noi non vediamo l’ora e insieme sappiamo che,oggi, ieri, da qui, inizia un nuovo viaggio, un nuovo viaggio incredibile, che ha una data, che ha un inizio e che è anche in se stesso una fine,la fine dell’attesa, la fine di questa attesa durata il tempo giusto, che probabilmente,poi,con gli anni del Covid, ci è sembrato dilatato, tanto è successo, tanto è cambiato,ma una cosa è rimasta sempre la stessa: che noi lo amiamo, che lui ci ama e che l’emozione non muterà mai, non muta mai, è meravigliosa, è straordinaria, è intensa, anzi è ancora, molto più intensa di tre anni fa… L’ultima volta era il 12 marzo, era “Tribù urbana” ed eravamo convinti di non aver ascoltato mai niente di più bello… Stavolta è il 3 maggio, è “Buona fortuna” e probabilmente sarà qualcosa che non possiamo né immaginare, né supporre. Ermal non si sbilancia mai, è talmente perfezionista nel suo lavoro che è raro, molto raro che dica questa cosa va bene punto, senza autocriticarsi in qualche modo, non è solo una questione di modestia, e lo è, è anche modesto, è proprio che lui ci crede a quello che dice ed è immensamente perfezionista, e questo rende qualsiasi cosa che fa semplicemente e incredibilmente agli occhi di tutti perfetta… Stavolta si è sbilanciato, Ermal che si sbilancia è una cosa quasi inverosimile, eppure lo ha fatto. Lo ha fatto e a detto che questo quinto album, cazzo, l’ha detto sul serio, è il migliore che abbia mai composto… Oh cazzo! Ma tu pensa che cosa può essere! L’ho conosciuto con “Non abbiamo armi”, ho amato tantissimo “Umano” e “Vietato morire”, ho sentito meravigliosamente sbocciare “Tribù urbana” e ogni volta mi sono detta che non può scrivere, cantare e suonare niente di meglio, eppure ha scritto quattro album uno migliore dell’altro e questo è il quinto. Ieri, finalmente, in un mercoledì che non è più grigio e non ha più nuvole, Ermal ha annunciato la data dell’uscita del disco… Del disco tanto atteso, del disco tanto amato già, del disco che lui ritiene il migliore che abbia mai composto e noi già piangiamo così,già lo amiamo, già lo preordiniamo, preordinatelo anche voi su Amazon e in tutti i siti in Cd e in vinile e in esclusiva su Amazon anche in versione vinile autografata, preordinatelo,diffondetelo,urlatelo e scrivetelo in ogni angolo. Abbiamo la data. Abbiamo il titolo dell’album. E abbiamo la copertina! Abbiamo l’attesa, abbiamo la fine dell’attesa e abbiamo la certezza che il viaggio che faremo insieme, che il nuovo incredibile viaggio che faremo insieme è solo appena iniziato e già ci fa tremare l’anima, già ci fa amare ogni segmento minuscolo di bellezza e ci fa palpitare di una felicità difficile da contenere, difficile da descrivere, difficile da capire, che si può solo respirare a pieni polmoni, che si può solo sentir vibrare lungo la schiena e sapere che ci ha innalzati al di sopra delle nuvole, dove c’è solo il sole. Si intitola “Buona fortuna” ed è un augurio, per noi, per lui, scrive Ermal, per ché “possiate trovare il vostro posto nel mondo”, lui lo ha trovato e ha scoperto che, in quel posto, ci siamo anche noi. Lo ha trovato in questi anni e lo ha trovato in questo disco, impegnativo, ha detto, dal punto di vista emotivo e tecnico, un disco pieno di tante cose,di cui va molto fiero, che ama moltissimo e che, in qualche modo, almeno credo io, è una rinascita dopo i momenti duri che sappiamo ci sono stati, un modo per dire che siamo qui e siamo ancora qui come mai prima. “Buona fortuna” ci fa già piangere, commuovere,scuotere nel profondo. La nostra felicità si traduce negli urli scomposti che lanciamo alle notizie, nei commenti velocissimi, nella fretta di preordinare, nella voglia di dirlo al mondo intero e di sentirci così incontenibilmente felici da rimanere senza parole, ma si traduce anche in qualcosa di ancora più profondo: la nostra felicità non è solo la gioia evidente e palese dei sorrisi e delle parole, ma ci si infiltra dentro, ci penetra nel cuore e mette radici. La nostra felicità è profonda, profondissima e cogliamo il suo augurio, e sentiamo già di amare ogni cosa, e amiamo ogni parola, e amiamo Ermal, immensamente,che ci racconta, che ci dice che non vedeva l’ora, che stava fremendo, che non poteva più mantenere il segreto e doveva e voleva dircelo e si firma così, nel modo più bello del mondo, inizia con le parole più belle e finisce con le migliori: ”Ciao amici” parte e già sappiamo che è incredibile e poi “con amore. Ermal”. E siamo pervasi d’amore. E ogni nostra minuscola parte è pervasa d’amore. E la nostra felicità si può descrivere forse solo con una parola, finalmente,e solo con un sentimento, l’amore. Noi ti amiamo, Ermal, è stato bellissimo aspettarti, è un onore bellissimo seguirti e conoscerti, è bellissimo sapere il titolo, preordinare il disco, contemplare la copertina che è davvero incredibile:una balena bianca, simbolo della ricerca della fortuna, circondata da dodici fili d’argento, ognuno con un bellissimo simbolo, che rappresenta ognuno un brano e qualcosa che ci lega e ci legherà ancora di più. Abbiamo capito tutto, ecco perché quando è uscito “L’unico pericolo” aveva detto che era uno dei dodici fili d’argento che ci legava ancora di più e infatti in uno dei fili c’è la libellula, splendido e meraviglioso simbolo già presente nella copertina del singolo che ha anticipato il disco. C’è poi un filo rosso. E sono sicura che c’è una spiegazione bellissima. Che ogni simbolo troverà la sua canzone e che ogni canzone troverà il suo posto nel nostro cuore. E ognuno di noi cercherà, troverà, rinnoverà il proprio posto nel mondo,per dire che di sicuro, be’, di sicuro hanno ragione i lupi e lo hanno detto per tutti, lo hanno tradotto per tutti, trovando le parole giuste per esprimere l’inesprimibile e per contenere l’incontenibile: che il nostro posto nel mondo è la sua musica e il più delle volte sotto un suo palco.

© Arianna Frappini,

Fan di Ermal Meta

Riproduzione riservata

Fonti:

Varie interviste di Ermal Meta

Social dell’Artista

Social dei lupi

“Umano”, “Vietato morire”, “Non abbiamo armi”, “Tribù urbana” e “Buona fortuna”, album di Ermal Meta

“L’unico pericolo” di Ermal Meta

Foto della copertina

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