Ermal Meta a luglio: concerti, parole e luci accese

Ci vorrebbero più lune così, ci vorrebbero più giorni come questi, ci vorrebbero lampioni accesi a illuminare laddove le stelle non riescono ad arrivare,

ci vorrebbe un pianeta lontano che ci cerca, ci vorrebbe un numero di magia a incantare i piccoli e a far bofonchiare gli adulti che credono di aver capito,

ma in verità non hanno capito niente. Non abbiamo capito niente. Sorrido. È pace.

È così, con le parole di Ermal, che, per noi lupi, finisce questo mese incredibile. Un altro mese vissuto nel nostro essere, nel nostro modo di essere, di vivere, di sentire, di respirare, di attraversare i giorni e di sentir scorrere i mesi, con lo stesso amore, con la stessa dedizione, con la stessa emozione e con lo stesso orgoglio. Per noi il tempo è scandito dalle sue parole, intervallato dai suoi concerti, accompagnato dalla sua voce, avvertito più leggero, più libero, più luminoso con la sua presenza costante, quando si affaccia sui Social e apre finestre sulle nostre anime. Riesce a rendere speciale ogni istante, a rendere meraviglioso ogni momento, a rendere una giornata qualsiasi, una sera qualsiasi speciale. Ci culla con le sue parole, che possono arrivarci ovunque, in casa, in giro, dagli amici, con la felicità di ritrovare e rincontrare degli amici, prendere il cellulare in mano e dare una nuova dimensione alle cose, leggere le sue parole, sempre così romanticamente sublimi, sempre così incredibili, e noi sentiamo di averli giorni così e lune così, e proviamo pace, e sorridiamo anche noi, a leggere questo Tweet, perché Ermal sa fare speciale una giornata normale e meravigliosa una sera speciale. Sa accendere luci. Luci sul cuore, luci sull’anima, luci sulla pelle. Luci del palco, luci di parole, luci di musica. Luci, da nord a sud, da est a ovest, senza limiti, senza confini, senza pause. Anche quando non ci sono eventi o concerti, lui è con noi, accompagna ogni passo, fa da colonna sonora delle nostre vite e, quando sembra che ci sia silenzio, c’è la musica della sua presenza e la melodia incantevole del nostro amore. Perché noi siamo insieme anche quando non siamo insieme. Perché noi siamo collegati, anche quando non ci incontriamo o non ci scriviamo. Perché essere lupi di Ermal è un modo di essere, perché essere lupi di Ermal è una maniera di vivere, perché essere lupi di Ermal è un restare, un tornare, un non perdersi mai e un trovarci, sempre, ancora, di nuovo, qui, in queste pagine, da ovunque, per andare ed essere con il cuore ovunque va lui, viaggiando con la mente, con l’emozione, con l’amore, per dire, mormorare, scrivere in ogni angolo dell’anima sospinta e cullata dal vento della sua meravigliosa luce, della sua dolce voce e delle sue note innalzate alle stelle: siamo orgogliosi di te. Siamo immensamente orgogliosi di te. Per ogni istante, per ogni ospitata, per ogni premio. Siamof ieri di te, perché questo mese è iniziato con un viaggio straordinario, tra luoghi fisici e luoghi dell’anima, in quattro città, in cui ti sei sentito accolto e a noi ci si sono colmati gli occhi e ci si sono riempiti i cuori, di commozione, di emozione, di felicità, dal 30 giugno al 3 luglio, quattro sere incredibili, in cui sei stato bene e hai capito quanto amore ci può essere nel mondo e quanto può arrivare una storia meravigliosa scritta col cuore: “Domani e per sempre” giunge in Germania ed è presentato da te, in italiano, con presenti i traduttori in tedesco, e hai fatto risuonare anche quelle città della tua musica, della tua voce, della tua storia, che è la storia di Kajan, che è la storia dell’Albania, che è la storia di una parte di Europa di cui si sa troppo poco, che è anche la storia della Germania, delle due Germanie, Est e Ovest, e di Berlino divisa a metà per troppo tempo prima di essere riunificata. E sei arrivato proprio lì. Sei partito da Monaco di Baviera il 30, sei passato Per Stoccarda il 1 luglio e per Amburgo il 2 e, infine, hai chiuso a Berlino il 3, nel punto più a nord che hai toccato con la tua meraviglia e hai incantato questa città, avvolgendola nel tuo abbraccio. Tu sei emozionato, sei incredulo, sei felice. E noi siamo felici con te. Siamo sicuri che il tuo libro arriverà ancora lontano, ha accarezzato i cuori in Germania e raggiungerà nuovi Paesi, di sicuro in Francia il 23 agosto, poi in Spagna e poi ovunque questa storia ti vorrà portare, perché meriti di arrivare lontano, perché è una storia che merita di essere letta e perché per noi è un pezzo di cuore che viaggia con te e raggiunge il mondo, le sponde diverse, le montagne, come i mari, i cieli, come la parte più difficile e più profonda dei cuori e delle anime, con le prime bellissime recensioni tedesche. Tu, “Domani e per sempre”, Kajan, la sua storia, la tua poesia e, insieme a loro, noi, che continuiamo a emozionarci e siamo riempiti di una felicità senza fine a sentirti felice, a sentirti parlare, a sentirti ringraziare più e più volte per le presentazioni in Germania e lo fai là, in mezzo al Mediterraneo, nel punto più a sud che hai sfiorato in questo mese, in un viaggio da settentrione a meridione, senza confini, sotto l’unica bandiera della tua immensa e bellissima umanità. È il 7 luglio. E sei a Lampedusa. Sei atterrato. Hai provato una strana sensazione. Una sensazione di meraviglia, di bellezza, di pace. Hai dormito bene, hai detto, e non ti capita spesso. È un tempo sospeso, è una terra al confine, confine con il mare, confine con un altro continente, l’Africa poco lontana, è un confine, senza essere un limite. È punto di approdo, è punto di partenza, è terra bellissima sospesa nel mare, che hai incantato, che hai fermato, che hai riempito con la tua musica. E con il tuo premio. Ti è stato consegnato, proprio il 7 luglio, il premio di Lampedusamore, manifestazione di cultura e musica, ed è una barca, un simbolo importante di viaggi, di persone, di anime, di sogni, una piccola barca di legno, realizzata da un artista locale con i resti delle barche dei migranti che approdano sull’isola. Ed è un’emozione che non può essere quantificata, neppure doppia, ma ancora di più, tripla, quadrupla, che mi bagna gli occhi anche ora e che mi fa immaginare l’enorme emozione che ha vibrato nella tua voce. La barca, simbolo di vita, simbolo di speranza, simbolo di approdo, simbolo delle storie che passano di qui, dei sogni che si sentono qui, di come diventa ancora di salvezza, ma troppo spesso è miraggio irraggiungibile. Tu, Lampedusa, la nave. Il pubblico. Il silenzio. Il mare. E la tua musica. Chitarra E voce, piano e voce, incanto e voce. “Piccola anima”. “Vietato morire”. “Non mi avete fatto niente”. “A parte te”. “Un milione di cose da dirti”. “Hallelujah”. E “Caruso”. Cover, tue canzoni. Pezzi di canzoni, pezzi di emozioni. Che ci arrivano,che ci accarezzano, che ci riempiono. Che ci abbracciano nei Social. Sono video ricordo, video di chi c’era, di chi ha provato l’emozione incredibile della tua musica in un posto incantevole, di chi ha sentito la tua voce dal vivo e di chi ha potuto vivere, intensamente, ogni istante. A noi bastano queste luci, questi tratti di emozione, di musica, che ci misurano il tempo e lo fermano nella gratitudine e nella meravigliosa consapevolezza di dire, ancora e ancora, da nord a sud, a ovunque, che siamo fortunati. Fortunati di conoscerti, fortunati di averti nelle nostre vite, fortunati di ascoltarti. E fortunati di poterti riascoltare. Non importa se non ci siamo ora dal vivo, ci saremo, un giorno, e l’hai detto, hai detto in un’altra meravigliosa intervista in cui ci lasci senza parole, che uscirà un singolo in autunno, che anticiperà il disco. Ascoltarti parlare, interviste, parole, canzoni, concerti. UN abbraccio senza fine. Ascoltarti per ore. E sapere che sei un esempio per le nuove generazioni, che hai fatto dei regali meravigliosi al Giffoni Film Festival il 24 luglio e ancora prima il 22 a Varallo (provincia di Vercelli),nella splendida cornice del Sacro Monte, posti incredibili per la tua voce, posti resi incredibili dalla natura e riempiti della tua voce, valli, montagne, città, isole, mari. Sei qui, siamo qui. Ti ascoltiamo, ti viviamo, ti conosciamo. E abbiamo una vaga idea di quanto possiamo essere fortunati ad ascoltarti cantare, ad ascoltarti parlare, ad ascoltarti ridere, ad ascoltarti insegnare. In acustico o con Simone Pavia, in arte Davorio, e tante canzoni, sorprese con cui hai fatto vibrare il cuore, quasi inattese, non solo le meravigliose canzoni più famose, irrinunciabili, impossibili da non cantare, che si innalzano con le voci di un pubblico appassionato e affezionato, ma tante altre, fatte di rado, che vibrano e abbracciano il mondo intero. E così insieme a “Piccola anima”, “Vietato morire”, “Ragazza paradiso”, “UN milione di cose da dirti”, “A parte te”, che è sempre incredibile riascoltare ogni volta come la prima, le sorprese, canzoni tue, cover, cover che passano alla storia e che immergono in un’avvolgente nebbia, che non è vero che ti impedisce di vedere, ma ti fa vedere più a fondo dentro e ti fa vibrare più a fondo fuori, “Caruso” e “Amara terra mia”, e poi le tue canzoni, e così galleggiamo con “Stelle cadenti” e avvertiamo il tempo sospeso di “Schegge”, di una struggente, in ogni fibra di cuore, “Quello che ci resta”, e ancora “Un po’ di pace”, con il coro che varia tra la N, la M, la L, fino a sussurrare, a incantare, a esplodere, e “Voce del verbo”, per urlarlo ancora “lasciarsi vivere perché è bellezza e mandare…”, pausa, non lo dici e ridiamo, al posto di “affanculo”, ridacchi, “la tristezza”. E noi la mandiamo davvero affanculo la tristezza e ci lasciamo vivere, perché è bellezza. E ancora, a Salerno, in un festival di giovani per i giovani, e tu sei un esempio, ascoltarti tornare, emozionato dopo la prima volta del 2018, pieno di speranza per il futuro. Tu sai che i giovani sono il futuro, tu ci credi,tu ci speri. E anche io ci credo, ci spero a sentirli cantare le tue canzoni, a unire l’emozione alla tua e prendere da te quello che ci doni e ci regali ogni volta che Sali sul palco,che doni e regali a chi è presente e a chi ascolta pezzi di video, tu, ancora una volta, Ermal, come dicesti ad Arezzo e come dimostri ogni giorno, tu, sempre, fino a Maratea il 25 luglio con il Premio Internazionale Basilicata, dove hai incantato di nuovo, che tu puoi, che noi possiamo, che tu lo fai e che anche noi proviamo a farlo: essere capaci, essere in grado di accendere nuovamente le luci.

© Arianna Frappini,

Fan di Ermal Meta

Riproduzione riservata

Fonti:

Social dell’Artista

Social dei fan

Intervista di Arezzo di Ermal Meta del 9 novembre 2018

Interviste recenti di Ermal Meta

Presentazioni in Germania dal 30 giugno al 3 luglio 2023

“Domani e per sempre”, Ermal Meta, La nave di Teseo, Milano, 19 maggio 2022, ISBN: 9788834609859

Concerto di Ermal Meta del 7 luglio 2023 a Lampedusamore a Lampedusa

Concerto di Ermal meta del 22 luglio 2023 al Sacro Monte di Varallo

Concerto di Ermal Meta al Giffoni Film Festival del 24 luglio 2023 a Salerno

Ermal meta al Premio Internazionale Basilicata del 25 luglio 2023 a Maratea

“Hallelujah”, di Leonard Cohen cantata da Ermal Meta

“Caruso” di Lucio Dalla cantata da Ermal Meta

“Amara terra mia” di Domenico Modugno cantata da Ermal Meta

“Piccola anima” (feat Elisa), “Vietato morire”, “Un milione di cose da dirti”, “Non mi avete fatto niente” (con Fabrizio Moro), “A parte te”, “Stelle cadenti”, “Ragazza paradiso”, “Voce del verbo”, “Schegge”, “Quello che ci resta” e “Un po’ di pace” di Ermal Meta

Foto dai Social

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