Ermal annuncia il raduno: il mondo si ferma e riprende a girare

Ermal Meta music ha avviato un video in diretta. È l’8 novembre 2023, intorno alle 19, ho il cellulare in mano. C’è già qualcosa nell’aria da qualche giorno. Ma non si prevede mai quando possa accadere, quando la meraviglia ci raggiunga, quando le sorprese ci squassino il silenzio e rompano i nostri affari e l’apparente scorrere quotidiano della vita di sempre. Un lampo, un istante, una vibrazione, che riverbera nelle mani e insieme nel cuore. Una notifica che mi è arrivata tra le mani. Ma non era una notifica. Non era una semplice comunicazione. Non era del tipo che si può semplicemente ignorare. Il mio dito è arrivato là, in alto,e ho scoperto che Ermal Meta Music ha avviato un video in diretta, ci clicco, appena possibile, non so cosa, ci mette un po’ ad aprire, ho il cuore in trepidazione, i pensieri che si affollano, la certezza che sta per succedere qualcosa, qualcosa che muterà la mia giornata, qualcosa che colmerà il mio mondo, qualcosa… Qualcosa… Il video in diretta è già terminato. E io mi sono detta ma che cazzo è successo poi adesso? Momenti di confusione, ho pensato di essere imbranata, ma ero anche convinta di aver fatto tutto bene, ma boh, o che Ermal avesse avviato il video e terminato poi per sbaglio e stesse cercando che so di rifarlo da capo, pensieri stupidi, ma ero in confusione, nel panico più totale… In attesa, senza sapere di essere in attesa… Ho continuato a tenere il telefono in mano, cercando di capire, non potendo credere che sia stato un errore mio, suo, del sistema… Doveva accadere qualcosa, doveva succedere qualcosa… Una domanda ci fa vibrare il cuore da qualche giorno, fa tremare il mio e mi chiedo quando… Dove… Tremo… Aspetto… Arriva… Non ho mai amato tanto le notifiche di Instagram come oggi… Come ieri… Come ora… non so più dove sono, che giorno è, che ora è… So solo che il mio mondo, il nostro mondo, l’universo intero si è fermato. Tutto si ferma. Persino il cuore. E persino le dita. Apro il video, la sua voce dolce, il video che ha salvato, era davvero in diretta. Una diretta flash, rapidissima, che non ho fatto manco in tempo ad aprirla ed era già finita. UN lampo, una carezza. Un sole che ha illuminato la notte. Una stella che ha rischiarato il giorno. “Ciao amici”, il cuore è già riempito da questo saluto, ci parla, ci chiede come stiamo, e lui sta bene, e cammino, camminiamo sulla soffice trama delle sue parole, della sua voce, della sua vicinanza, siamo in attesa, in attesa di ciò che succederà dopo, ma siamo anche radicati nel momento presente, là dove possiamo risentirlo, riascoltarlo, riascoltare la sua splendida voce, in un messaggio rivolto a noi, non solo foto, o dolci note del suo pianoforte, condivisioni di interviste o pubblicità a “Domani e per sempre” in Francia o ricordi che vibrano contro la pelle e sotto la pelle, ma la sua voce. La morbidezza, la soavità, l’infinito della sua voce, perché ci sta pensando… E “vi sto pensando perché il 9… Il 9 dicembre…”, mi manca un battito, gli occhi colmi di lacrime e la concentrazione nei muscoli, nel cuore, nell’anima pronti a scattare e a dare voce al mondo che comincia a bloccarsi, che restringe i contorni del mondo, per ridurlo all’infinito momento in cui formula quella frase, siamo raccolti nel nostro mondo e siamo espansi nell’universo: “Il 9 dicembre faremo il raduno e lo faremo a Roma!”. Urlo. Ho urlato. La mia voce ha urlato, la mia mente ha urlato, la mia anima ha urlato. I miei occhi hanno urlato, ho cominciato a piangere, gli occhi lucidi, gli occhi umidi, la felicità incontenibile, la voglia incontenibile di sentirlo ancora, di ascoltarlo ancora, e di capire che è davvero, che è davvero, che è davvero tutto vero. “Non vedo l’ora”. Oh… Non è un sogno… È tutto vero. “Ci sono tante cose di cui parlare”. Assume sempre più i contorni della realtà. Di una realtà che riesce a essere più bella di qualsiasi sogno, di qualsiasi attesa, di qualsiasi desiderio. Di qualsiasi cosa possiamo aver osato sperare, perché è sempre così. Lo aspetti, lo desideri, lo brami e, quando arriva, è sempre incredibile e si concretizza in due parole, in due parole che dette da altri non direbbero molto, ma dette da lui,dette in questo contesto, dette così, a confermare la certezza che poi è vera e poi dobbiamo crederci: “Questo è”, appena dopo aver detto che si farà a Roma. Questo è. Siamo qui. Il mondo si blocca,il mondo si ferma, noi ci fermiamo. Non esiste altro. E la sua voce che ci accarezza ancora: “È stato un anno particolare, un anno pieno di musica per me, musica che voi non avete ancora ascoltato, ma spero che l’ascoltiate presto”. E poi “ciao”, dolce, lieve, a bassa voce, allungato leggermente, per prendersi il tempo di salutarci, di chiudere la diretta e di accarezzarci come solo lui sa. Come solo lui sa salutarci. E come solo lui sa stringerci. Come solo lui sa abbracciarci. E come solo lui sa contemplarci. E come solo lui sa far fermarci. E come solo lui sa farci ripartire. Siamo qui. Sono qui. Il mondo si ferma. Eppure il mondo riprende a girare. A girare come non ha mai fatto. Come non ha fatto fino a poco prima, la vita è tutta diversa, l’universo è tutto diverso, l’orizzonte stesso è tutto diverso, non è più lontanissimo, perso in un futuro prossimo, senza riferimenti, ma è qui, davanti a noi, ci contiene e lo conteniamo. Siamo fusi con la sua realtà. Ed è come se nel nostro cielo, a caratteri cubitali e a suoni soavi, vedessimo e udissimo la scritta e la voce che ci ripete, ancora, piano, come lui solo sa dirlo e sa ripeterlo: il 9 dicembre, il raduno, a Roma. E poi il Tweet e il link del nuovo sito dei Lupi condiviso da Ermal dove si possono leggere tutte le informazioni necessarie per partecipare a un sogno: basta andare su www.ilupidiErmal.com. Provo una felicità inesprimibile. Incontenibile. Straripante. Tremo, vibro. Voglio dirlo a tutti. A tutti ora. A tutti subito. A tutti il prima possibile. E comincio a raffica. Il gruppo. E un’amica. E un’altra amica. E lo psicologo, con cui avevamo detto che lo faceva a Roma. E mia nipote e una nostra amica. E Facebook. E l’universo. E l’anima mia. Lo dico agli altri, per dirlo a me stessa. Lo dico al mondo, per dirlo al mio cuore. Lo dico con la voce che vibra, che si carica di tutte le emozioni che non si possono fermare, si possono sentire, si possono avvertire, si possono respirare. Anche il respiro è diverso. E nelle orecchie sparo a tutto volume “Finirà bene” su Alexa. Suona così tanto e fa vibrare talmente tanto le corde che non sento manco più il cellulare, mentre mando i messaggi e apro i Social. E salto di qua e di là per la stanza. E scrivo, su di giri, con una felicità a cui forse neppure queste parole scritte possono dare un’idea o riuscire pienamente a raccontarvi. Forse davvero oggi non sono in grado di esprimermi a parole, forse la mia voce non basta, forse persino queste dita non bastano, eppure solo scrivendolo, piano, lentamente,posso crederci, dargli il valore che ha e sentire che, scrivendo, non so se posso farvi capire quanto siamo esaltatamente (se non si dice, lo invento io adesso) felici, ma di sicuro posso dirlo a me stessa e posso dire, piano, mentre scrivo: Ari, se lo scrivi, puoi crederci. E l’ho scritto per crederci. E lo scrivo per crederci. E lo scrivo per viverlo. E lo scrivo per respirarlo. E lo scrivo per condividerlo, perché tutti i lupi devono sapere, perché tutti gli altri devono sapere,perché tutto il mondo deve poter, se non condividere o capire, almeno ascoltare e lasciarsi abbracciare dalla nostra felicità e allora lo ripeto, do ancora e ancora l’informazione, vibro, nelle membra e nello spirito, mi innalzo con le stelle e ripeto e dico e scrivo che Ermal annuncia il raduno del fan club sabato 9 dicembre a Roma: se sentite urlare, sono io. E il cuore che batte non è solo un Emoticon. È la realtà, il cuore vibra davvero. E le nostre menti, oltre le tastiere, sono piene di emoticon con la testa del lupo e di cuori gialli,i due simboli del nostro fan club, che sono molto più che faccine, che emoticon, che segni, per noi sono tutto,per noi sono il modo per dire eccoci,siamo presenti, eccoci e non vediamo l’ora e siamo felici, siamo immensamente felici e saremmo stati immensamente felici anche se lo avesse fatto ovunque, ma non possiamo evitare di vibrare e di sognare perché doveva succedere prima o poi, e per noi doveva essere un po’ più semplice raggiungere la città del raduno, è probabilmente la città più accessibile dall’Umbria che potesse scegliere, sogno e immagino come staranno vibrando adesso tutti i lupi e come staranno tremando di commozione le loro anime e come staranno piangendo tutti i loro occhi e come staranno vibrando quelli di Roma, e poi quelli di ogni dove e poi siamo già pronti e l’organizzazione si starà sicuramente già mettendo in moto e noi cominciamo a progettare, a parlare di pulman, o treno, o pullmino, o altri mezzi di trasporto e dove è il teatro e come si raggiunge dalla stazione e abbiamo già tutto in mente, ho già tutto in mente,apro il link, perché anzitutto devo assicurarmi il posto e devo sapere tutto, e devo saperlo subito,e devo saperlo ora: sabato 9 dicembre, tra un mese preciso, per noi sarà il giorno più bello e più incredibile che si possa vivere, perché il raduno è una giornata incredibile, perché il programma ci fa ricordare i raduni che abbiamo già vissuto e ci dice che sarà ancora speciale, ancora unico, ancora irripetibile: al Teatro brancaccio, e intanto mormori già wow, cazzo, wow, e il programma, ecco il programma e tutto si esplica lentamente e non puoi far altro che correre e capire subito adesso come ci si deve prenotare e lo rileggi per crederci, e lo rileggi per prenotarti, e lo rileggi perché il cursore continua a salire in alto anche se stai compilando il modulo: 9.30 accoglienza, 11.00-13.00 trasmissione in anteprima del concerto di Medita Festival a Taranto, cazzo, quello con l’orchestra sinfonica,ore 13.00-14.00 pausa pranzo, il pranzo non è incluso nella quota, ore 14.00 arrivo di Ermal e fino alle 17.00. Tre ore con Ermal. E due ore di concerto video. Si può morire di felicità?? Lo chiese una volta Ermal e un’altra volta rispose che sì, lo si può fare, perché “è vietato morire, solo di felicità”. E noi stiamo precisamente facendo questo. È tutto così incredibile, tutto che si costruisce piano piano e io che ovviamente vado nel panico più totale, perché le cose semplici diventano complicate quando hai l’ansia dell’arrivo equando riguarda te, e poi ti fa cazzo anche rabbia,quando lo rifai un’ora dopo e prenoti tua madre, e zac, è così semplice che ti chiedi ma perché cazzo ci hai messo tanto e ti sei agitata tanto, se era così semplice. È inutile, non c’è attesa senza ansia e non cè acquisto di biglietti senza il panico, ormai ci ho fatto l’abitudine, forse, ed è anche questo che lo rende esaltante, sono concentrata, e due volte compilo il modulo delle generalità, prima una volta, poi mi si apre per fare il pagamento,e se dovessi dire come cazzo ho fatto boh, l’importante che si è aperto, costa 28 €, pago, faccio lo screen alla ricevuta, torno a compilare il modulo, carico la foto, e continua a dirmi carica foto, panico, ma se l’ho caricata, e poi file upload, ambe’, pensavo e poi “grazie per la registrazione” e l’e-mail di conferma dei Lupi e tra qualche giorno arriverà la conferma definitiva insieme alla ricevuta e non si deve far altro, nessuna procedura particolare all’entrata, solo dire il proprio nome e puoi entrare al teatro e la tessera 2024 quest’anno si può fare solo on line, così come i biglietti per il raduno, tutto on line, precisi, efficienti, e tributo con piacere un plauso al miglioramento a livello organizzativo e poi… Dopo posso spiegarlo a tutti e dire a tutti come si fa, e vantarmi che sono quella che poi ha capito tutto, e prenoto mamma, con una tale facilità, che mi ci ha fatto quasi rabbia. E parlo a raffica, e sono incontenibile, e non riesco a tacere, e non sono una che parla tanto di solito, e mi fa ridere che mi abbiano detto pure “sta un po’ zitta”, o il senso era questo. La felicità va condivisa. E allora parlo anche senza senso, parlo perché ho una spinta nel cuore che mi fa espandere l’anima,parlo, parlo, vorrei solo piangere e piango in effetti. Piango perché “rivedremo Ermal”. “Tre ore di Ermal”, e lo dico tra le lacrime. E sono gasatissima. E saltano tutte le logiche. E mi sento completamente, decisamente, totalmente, in modo inebriante ed esaltante,fuori di testa. Mi sento fuori di testa. Dimentico il mondo, contengo l’universo. Non conta altro, se non partire, ripartire, che arrivi il 9, ciò che c’è prima conta poco e ciò che c’è dopo ancora meno, conta quel giorno,che arrivi, che manca un mese, che siamo pronti,che sono pronta e che sono già lì con il pensiero e sono già lì con l’anima e soltanto chi conosce Ermal e chi ha vissuto altri raduni può capire cosa ci aspetta… Oh Dio, e ce l’abbiamo una vaga idea di ciò che ci aspetta! E di che ore meravigliose ci attendono! Oh Dio, voglio rabbrividire, oh Dio voglio fondermi con le nuvole, oh Dio sento l’anima più presente, oh Dio quanto può essere incredibile la vita e puoi aspettare una vita e ne è valsa la pena, vale la pena un’attesa intera,e vale la pena quest’anno che Ermal dal vivo l’ho visto due volte soltanto e in due ospitate, entrambe le volte per poco tempo, anche se comunque non sarebbe mai abbastanza e durerebbe sempre troppo poco, ma stavolta sono tre. Tre. Tre ore! E due ore in più di concerto,di un concerto che avrei tanto voluto vedere dal vivo, con quell’orchestra incredibile, la Sinfonica della Magna Grecia, che desidero ardentemente di vivere, di respirare e di lasciarmi attraversare dai suoni. Cinque ore di Ermal. E tutta l’attesa, e il viaggio, e tutto che diventa possibile, tutto che diventa più facile, e il treno o il pullman, o quello che sarà,probabilmente il treno non è solo un mezzo di trasporto, ma diventa un razzo che ci lancia verso l’immensa felicità che è là, a portata di mano, prenotatevi in massa, comprate il biglietto e sognate con noi e, se volete sapere che effetti meravigliosamente e dolcemente benefici, riscaldanti, vivificanti può fare la felicità, accomodatevi insieme a noi, restate in piedi ad aspettare, sedetevi al teatro, urlate e applaudite con noi quando, dopo l’attesa e la meraviglia, lo vedremo e lo sentiremo e lo avvertiremo salire sul palco, e per tre ore non esisterà altro: lui, noi, l’infinito e l’idea certissima che sappiamo solo ora cos’è la completezza.

© Arianna Frappini,

Fan di Ermal Meta

Riproduzione riservata

Fonti:

Diretta Instagram di Ermal Meta dell’8 novembre 2023

Social dell’Artista

Social dei Lupi

Sito www.ilupidiErmal.com

“Domani e per sempre”, Ermal Meta, La nave di Teseo, Milano, 19 maggio 2022, ISBN: 9788834609859

“Finirà bene” e “Vietato morire” di Ermal Meta

Foto dai Social

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