“Male più non fare”: un singolo, una danza, un abbraccio

Wow! Wow! Wow! Sono tipo nella situazione wow da ieri sera, anzi da stanotte, mezzanotte, in punto, e poi mezzanotte e quattro e poi mezzanotte e quattordici e poi non so più che ora è, mezzanotte e quaranta e oltre, perché questo è solo il primo giorno, il primo giorno di un nuovo inizio musicale. Lo abbiamo atteso, lo abbiamo sospirato, lo abbiamo aspettato. E ci siamo ritrovati qui. Tutta l’attesa, tutta la preparazione, tutte le speranze avevano un senso. Tutto il tempo passato con il fiato sospeso a farsi domande è esistito solo perché arrivassimo qui e potessimo di nuovo inginocchiarci, inchinarci e poi saltare in alto, mentre la musica esplode nelle orecchie e ci scorre nelle vene. Ci scorre nelle vene, potente, fluida, totale. Completa. E ci lascia addosso un senso di carica adrenalinica che non può spegnersi neanche al buio e che riesce a farci capire ancora una volta che i miracoli si possono rinnovare,si possono ripetere, si possono ascoltare e si possono ritrovare. I miracoli di musica potente, trascinante, trainante, per ballare, con le vene che si gonfiano di vita e di energia e di danza anche di chi non ha la più pallida idea di come si possa ballare, e di testo importante, con significato profondo, che innalza, con la forza di una chitarra elettrica e con una mescolanza incredibile di stili diversissimi, mentre niente è vietato e tutto è consentito, anche le cose più inverosimilmente incredibili, come Ermal che rappa, ancora non ce credo, cazzo,che roba assurdamente spaziale, la potenza della gentilezza, del rispetto, della felicità che ognuno ha diritto di cercare e perseguire come vuole, dell’amore che non deve avere limiti, del fatto che nessuno può giudicarci se non Dio e il tribunale e che non esiste una danza sbagliata, che non è giusto che gli altri ci giudichino sempre o abbiano paura della nostra felicità. Ha innalzato, hanno innalzato, con la forza della musica che spacca e suona del brutto, e se non suona qui c’è qualcosa che non va, con una splendida leggerezza importante e con un pizzico di spensieratezza, la forza di un messaggio chiarissimo e fondamentale: nessuno deve dirci come vivere la nostra vita, nessuno può imporci quale strada seguire, nessuno può affermare che il nostro modo di essere felici è sbagliato, c’è una sola regola, nella danza del mondo e di ognuno di noi, non fare male. E lo so, certo che lo so, fin qui non c’ha capito nessuno che cazzo ci è capitato, ma è solo che è difficile spiegarlo, è difficile essere razionali,quando la musica mi rimbomba nel cuore e quando vorrei solo saper scrivere ballando e saltando e urlando nel frattempo, “balla e non pensare sotto questo cielo, sopra un’onda verticale e montagne da spianare, non ti devi preoccupare, non ti devi preoccupare che ballando non si muore, ballando non si muore!” e ancora, trascinante, “danza pure come sai fare, serve un gran coraggio insieme a un testo micidiale per farsi rispettare, non mi devi giudicare, non mi devi giudicare, solo male più non fare, paura non avere!”. E il testo micidiale ce l’abbiamo! È questo! E una musica che fa la differenza, riuscendo a spostare un altro po’ il mondo ce l’abbiamo. È qui, è nostra, è di tutti. La possiamo ascoltare, riascoltare, imparare il testo, scrivere il testo, sentire ogni parola che vibra al suono della chitarra elettrica, quando è insieme pop, ma ha una qualche tendenza più funk e rock e rap, energica, vibrante, che scuote le nostre anime come il vento più vivido e dolce, come il nostro vento di montagna che ci spalanca ancora l’universo e ci colma ancora gli occhi, che vorremmo ballarla, che vorremmo danzarla sotto le luci di un palco e come suonerebbe, mio primo pensiero, sempre che io abbia davvero e ancora pensato qualcosa, pensa come cazzo suonerebbe al Forum questa! E suona, e spacca, e ci fa vibrare. E ormai le note come le parole sono diventate un tutt’uno con il sangue, per dirci ancora una volta e dire ancora una volta che l’ha fatto di nuovo. Che l’ha fatto ancora. E che era nell’aria da qualche giorno, ma non credevamo, ancora una volta, o forse sì, lo credevamo, lo sentivamo, lo sapevamo, ma non avevamo ancora capito come, che ci avrebbe sorpresi ancora. Sconvolti, scioccati, totalmente. Completamente. Senza parole. Dalle prime note. Alle parole, a un ritornello trascinante. A due stili tanto lontani, eppure che si abbracciano perfettamente, in una danza di vita, in un abbraccio esplosivo , in un singolo che è un ritorno, che è una garanzia, che è una certezza, che anticipa il disco e altre emozioni, altre mille sorprese e il raduno che ormai contiamo sulle dita i giorni che ci separano da quel momento, mentre i nostri cuori non si sono mai allontanati in tutto questo tempo e mai si allontaneranno, per battere insieme a tempo, sollevare insieme le mani e sentire già, incastrata tra le note di questa canzone, “su ste mani!”. Su le mani, su i cuori,su le voci. Su le anime. E lupi correte, lupi condividete, lupi ascoltate, lupi imparate, lupi vibrate. E lupi fate capire qualcosa anche agli altri. Non riesco a contenermi e mi rendo conto, provandola, che avevo bisogno di questa felicità straripante, che non trova parole, che non trova fiato,che trova solo la forza di sentirla, di avvertirla, di diventare un tutt’uno con lei o di lasciare che la musica diventi un tutt’uno con te, corpo, anima, vento e respiro e voce e meraviglia e la voglia di dirla così, che l’ha fatto di nuovo. Che ci ha sorpresi ancora. E che ci ha sorpresi così: venerdì 1 dicembre 2023, primo giorno dell’ultimo mese di un anno incredibile, ore 00:00, mentre mai tanti zeri hanno fatto così la differenza, esce il nuovo singolo di Ermal Meta, si intitola “Male più non fare” ed è una collaborazione, un duetto, una roba pazzesca con Jake la Furia! E noi spiazzati, tac. Là, secchi, con una sorpresa che ti spara così all’improvviso un giorno che non può più essere come gli altri e lo fa così: “Solo Dio e il tribunale ti possono giudicare”, e poi mentre credevamo di leggere tipo che so un post, un post normale, sempre che possa essere normale l’emozione, ti arriva la copertina e ti arriva una data, ti arriva un titolo e ti arriva ciò che aspettavamo sapendo di aspettarlo ed era proprio questo senza saperlo: “Male più non fare” il 1 dicembre fuori ovunque, ed è un duetto con Jake la Furia. È impossibile raccontare gli ultimi giorni dando un senso logico e un ordine sensato alle emozioni, non so neppure se ci posso riuscire e se ci posso provare, ma voglio scrivere e lo voglio fare qui, in mezzo al casino, ancora una volta, nel caos bellissimo che proviamo e nell’eccitazione senza fine che mi fa correre più del solito sulla tastiera. E mi fa venire da piangere, da piangere, perché sono state le lacrime la prima reazione, insieme alla bellezza, all’estasi, allo sconvolgimento e allo scombussolamento di essere stata sorpresa ancora e ancora e ancora e ancora come la prima canzone, come la prima volta, come la prima uscita, come il primo singolo di un artista che conosco come il mio cuore e come una delle cose più belle che mi siano mai capitate e delle presenze più preziose della mia esistenza. Lo conosco e sono onorata di conoscerlo, di seguirlo,di sapere che è sempre un artista che si espone, che usa la sua notorietà per prendere posizione contro la violenza sulle donne, perché, lo ha detto lui, “non schierarsi è schierarsi dalla parte sbagliata” e lui si schiera in un modo incredibile, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la musica, e così ci ha incantati con “Piccola anima” e ancora prima con l’insostituibile,la canzone, non una canzone, “Vietato morire” nella serata “Non restiamo in silenzio” a Rai Radio 2 il 24 novembre per dire stop alla violenza. Sì, noi lo conosciamo. Eppure, ogni volta, ogni volta che si espone, ogni volta che parla,ogni volta che canta, ogni volta che fa uscire una nuova canzone, ogni volta che ci annuncia un’altra collaborazione, improbabile solo in apparenza, improbabile solo se giudichi superficialmente, perché lo ha fatto già e può farlo di nuovo… Sì, lo conosci, eppure ogni volta ti ritrovi qui, più frastornata, più confusa, più sconvolta di prima. Amo questa confusione, amo questo disorientamento, amo perdermi dentro queste note e amo ritrovarmi dentro la sua voce. Ci ha sorpresi. E lo ha fatto con una canzone che è un manifesto di rispetto, che è una carezza di umanità,che è un abbraccio collettivo sotto lo stesso cielo, un unico cielo dove ognuno deve danzare come crede, vivere come sa fare, c’è solo una regola, non fare male, perché, spiega lui, tutto ciò che facciamo si riversa nel mondo, lo immettiamo nell’aria, anche il male, e i primi a risentirne saremmo proprio noi. La vita è un viaggio e noi lo abbiamo vissuto, sentito e ascoltato un po’ di più oggi. Perché non esiste niente di sbagliato. E perché non importa non saper ballare, perché puoi benissimo ballare come sai fare, non devi avere paura e non devi giudicare gli altri, che non devono giudicare te. Una danza, una vera danza viscerale, con tutti i pensieri e con tutte le essenze diverse, mentre non deve importare a nessuno come, quando, dove, perché, ognuno di noi cerca la propria anima gemella o semplicemente ognuno di noi cerca qualcosa che lo completi, fuori o dentro di sé, ognuno di noi è diverso, ognuno di noi è unico, ognuno di noi è speciale e ognuno di noi ha diritto di essere felice, di costruire la propria felicità, di farsi rispettare, senza doversi preoccupare sempre del giudizio, imparando a non avere paura e ripetendo, insieme,che “ballando non si muore”,perché vivendo non si muore,perché amando non si muore, perché essendo felice non si muore e perché per me scrivendo non si muore e vorrei scrivere ora ovunque la frase più rappresentativa di tutto questo bene trascinante, un bene che si espande nell’aria e che accarezzerà anche i nostri cuori, colmando le nostre anime: ballando non si muore, ballando non si muore e ballando non si muore. E noi stiamo ancora ballando, le mie mani stanno ballando, il mio cuore sta ballando, la mia anima sta ballando, pure le mie dita che scrivono stanno ballando, perché questo è il modo di danzare, di ballare,di vivere e di non morire. Perché la vita è una cosa straordinaria, perché la vita è una danza straordinaria, perché la vita è un ballo straordinario e perché la vita può sorprenderci ancora, può donarci perle così, accendere ancora luci e sapere che meraviglie possono nascere da un incontro casuale, un incontro assolutamente inatteso all’interno del divertentissimo programma Indovina la canzone, quando si sono visti per la prima volta di persona Ermal e Jake: una danza, un singolo, un inno, un abbraccio. Un regalo, una condivisione, un inizio. Un’esplosione, un grido, un sussurro, per poterla ancora imparare, per poterla ancora sentire, per poterla descrivere solo così, con le introduzioni date da Ermal e con la forza con cui l’ho sentita e la sto già cantando, mentre imparo le parole e ho il casino più bello che possa avere dentro l’anima mia, perché alla fine la sua voce è pura perfezione, soffice carezza sull’anima, che si innalza, che trema come sa fare, che riesce anche a rappare, cioè, cazzo, Ermal è riuscito a fare anche questo e gli è venuto anche bene, la melodia dentro il rap, il rap nella melodia, un ossimoro armonico, un’armonia ossimorica, che sa diventare perfetta, che sa farsi luce, che sa essere incredibile e sa concretizzarsi nel testo e nel video che seguiranno qui sotto, oltre che nelle frasi che ho già citato e nelle citazioni che ho già imparato, nella certezza che questa è davvero una di quelle occasioni per cui poter dire, davanti a ciò che già rappresenta e che rappresenterà, lambendo i cuori e colmando le voci, qualcosa per cui rispondere a “che c’è di nuovo questa sera” ancora, insieme a Ermal, “c’è una stella che non c’era”.

Male più non fare

Testo

Apro questa armatura perché qualcuno un giorno ha detto

che se fai del male fai paura ma se fai del bene avrai rispetto

questa musica può essere melodia o rumore che ti fa amare

dove non c’è amore, dove non c’è calore, dove non c’è colore

il grigio rovina le vibe sopra la tavola da pittore

e chi fa grandi cose non muore mai

che c’è di nuovo questa sera

e chi fa grandi cose non muore mai

c’è una stella che non c’era

balla e non pensare sotto a questo cielo

sopra a un’onda verticale e montagne da spianare

non ti devi preoccupare, non ti devi preoccupare

che ballando non si muore

ballando non si muore

danza pure come sai fare,

come sai fare,

serve un gran coraggio

insieme a un testo micidiale per farsi rispettare

non mi devi giudicare, non mi devi giudicare

solo male più non fare, mai, paura non avere

Fai del bene, dimentica

cerco un’anima gemella identica

per illuminare il vuoto cosmico

come la corrente elettrica

e con il giorno nuovo

mi sarò già perdonato tutto quanto

come un uomo nuovo

anche il più piccolo errore

chi fa grandi cose non muore mai, mai

balla e non pensare sotto a questo cielo

sopra a un’onda verticale e montagne da spianare

non ti devi preoccupare, non ti devi preoccupare

che ballando non si muore

ballando non si muore

danza pure come sai fare,

come ti pare,

serve un gran coraggio

insieme a un testo micidiale per farsi rispettare

non mi devi giudicare, non mi devi giudicare

solo male più non fare,, mai, paura non avere

balla balla balla e via i problemi e le pare

soloDio e il tribunale ti possono giudicare

fai il bene del bene

fai il male del male

soloDio e il tribunale ti possono giudicare

balla balla balla e via i problemi e le pare

soloDio e il tribunale ti possono giudicare

fai il bene del bene

fai il male del male

voglio sentire suonare la chitarra elettrica

male più non fare, paura non avere

male più non fare, paura non avere

balla come ti pare sotto a questo cielo

balla pure come ti pare

come ti pare

non dimenticare

male più non fare

male più non fare

male più non fare, mai

come ti pare

https://youtu.be/ITV5HeV95Go?si=a6mufsmME0cKVOsr

© Arianna Frappini,

Fan di Ermal Meta

Riproduzione riservata

Fonti:

Social dell’Artista

Testo dal Web e ascoltando la canzone

Video da Youtube

“Non restiamo in silenzio” su Rai Radio 2 del 24 novembre 2023

Citazione libera da “Dall’alba al tramonto” di Ermal Meta

“Piccola anima” (feat Elisa), “Vietato morire” e “Male più non fare” (feat Jake la Furia) di Ermal Meta

Foto dai Social

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